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Comunicato stampa
Novell sfida la posizione di SCO e reitera il suo supporto a Linux

PROVO, Utah - 28 maggio 2003 - A difesa dei propri interessi nello sviluppo di servizi eseguibili sulla piattaforma Linux, Novell ha oggi lanciato una duplice sfida al gruppo SCO che fa seguito alle recenti dichiarazioni del gruppo circa la paternità di UNIX e la rivendicazione dei potenziali diritti di proprietà intellettuale su Linux.

Innanzitutto, a proposito della rivendicazione da parte di SCO della titolarità del copyright e dei brevetti di UNIX System V, Novell ha richiamato l'attenzione sul fatto che il contratto di acquisto stipulato da Novell e SCO nel 1995 non ha trasferito tali diritti a SCO. In secondo luogo, Novell ha chiesto a SCO di fornire prove a sostegno dell'affermazione del gruppo in base alla quale alcune parti di codice di UNIX System V sarebbero state copiate in Linux. In risposta alle pretese avanzate, Novell ha comunicato a SCO la propria posizione in una lettera (il cui testo è riportato sotto) firmata da Jack Messman, Presidente e CEO di Novell®.

"Per quanto concerne Novell, l'accordo del 1995 che regola l'acquisto di UNIX da Novell da parte di SCO non ha conferito a SCO i diritti di copyright associati" afferma Messman nella lettera. "Riteniamo improbabile che SCO possa dimostrare qualsiasi interesse in tali diritti e questa è l'opinione apparentemente da voi condivisa, dal momento che negli ultimi mesi avete ripetutamente chiesto a Novell il trasferimento dei diritti di copyright a SCO, richiesta che Novell ha rifiutato."

"SCO sostiene di avere prove specifiche che supportano le sue dichiarazioni contro la comunità Linux community" ha aggiunto Messman. "È ora di dare fondamento alle rivendicazioni o ritirare le affermazioni generiche e non sostanziali fatte nella vostra lettera. In assenza di tale azione, sarà palese per tutti che il vero intento di SCO è di diffondere timore, incertezza e dubbi riguardo Linux al fine di estorcere pagamenti ai distributori e agli utenti di Linux".

"Novell ha risposto alla chiamata della comunità dell'open source" ha detto Bruce Perens, sostenitore attivo dell'open source. "Apprezziamo ciò che sta facendo. Dopo i recenti annunci in cui esprime la volontà di supportare Linux con servizi NetWare e ora con questa rivelazione, Novell ha davvero conquistato la simpatia tanto degli sviluppatori quanto delle aziende".

Testo della lettera indirizzata da Novell a SCO:

Egr. Sig. Darl McBride
Presidente e CEO
Gruppo SCO

Oggetto: "Lettera ai clienti Linux" pubblicata da SCO

Egregio Signor McBride,

Come sa, Novell ha recentemente annunciato alcune importanti iniziative a favore di Linux, tra cui un'imminente versione di NetWare basata sul kernel di Linux, nonché collaborazioni e soluzioni di gestione delle risorse per Linux.

In breve, Novell è fervida sostenitrice di Linux e della comunità di sviluppo dell'open source. Tale supporto aumenterà nel tempo.

È in questo contesto che abbiamo recentemente ricevuto la "Lettera ai clienti Linux" da parte di SCO e a quanto pare molti clienti e partner commerciali di Novell hanno ricevuto la stessa lettera. Ci sentiamo pertanto costretti a rispondere.

Per quanto comprendiamo dalla lettera, SCO afferma che entità non nominate hanno integrato in Linux la proprietà intellettuale di SCO senza l'autorizzazione della stessa SCO. La vostra affermazione si basa sulla convinzione che tali entità non nominate abbiano copiato parti di codice UNIX System V in Linux. Al di là di tale limitata informazione, non siamo stati in grado di racimolare ulteriori dettagli sulla vostra dichiarazione a causa della vaghezza della lettera.

In particolare, la lettera lascia senza risposta alcune domande di importanza fondamentale. Qual è, precisamente, il codice copiato da UNIX System V? Dove si trova tale codice in Linux? Chi ha copiato questo codice? Perché questa azione violerebbe la proprietà intellettuale di SCO? Non avendo affrontato tali questioni, SCO non ci ha fornito informazioni significative su qualsivoglia codice Linux che secondo quanto si asserisce viola i diritti del gruppo, negandoci pertanto la possibilità (e quindi rimuovendo qualsiasi obbligazione) di rispondere alla sua affermazione.

Nella migliore delle ipotesi, riteniamo che l'imprecisione delle vostre dichiarazioni sia intenzionale. Alla richiesta di essere più specifici avanzata dall'intero settore, il vostro tentativo di giustificare tale imprecisione si è risolto nell'affermazione che "sarebbe come chiedere di mostrarvi le impronte lasciate sull'arma in modo che possiate cancellarle" (Wall Street Journal, 19 maggio 2003). L'analogia è debole e non appropriata. Linux esiste da oltre un decennio e sono molte le copie diffuse sul mercato con cui SCO potrebbe tentare di provare le sue accuse.

Siamo consapevoli della vostra recente offerta di fornire informazioni a Novell su alcuni dei problemi dichiarati e su altri protetti da accordo di segretezza. Se tale offerta fosse sincera, si tratterebbe di un primo passo nella giusta direzione, ma ci domandiamo se le condizioni dell'accordo di segretezza consentiranno a Novell e ad altri della comunità Linux di sostituire qualsiasi parte di codice che viola i vostri diritti. Specificamente, come potremmo mantenere la riservatezza delle informazioni fornite se sono alla base della modifica di prodotti open source come Linux? E se non ci è consentito utilizzare le informazioni riservate per modificare Linux, a quale scopo sono destinate?

Nella vostra lettera, paragonate la campagna di SCO contro la comunità Linux a quella dell'industria del disco contro le principali società i cui server contenevano file musicali scaricati. In realtà, ci sono differenze sostanziali. L'industria del disco ha fornito informazioni precise a sostegno delle proprie dichiarazioni, mentre SCO ha costantemente rifiutato di farlo. Nella sua lettera l'industria del disco ha allegato le prove delle presunte attività di violazione specifiche della società a cui vengono attribuite. Questo offre alla società un avviso preciso riguardo l'attività, informazioni sufficienti per valutare l'accusa e l'opportunità di interrompere l'attività se ritiene che l'accusa sia vera. Se SCO intende confrontare le sue azioni con quelle dell'industria del disco, dovrebbe seguirne l'esempio e presentare le prove specifiche della violazione dichiarata.

SCO sostiene di avere prove precise che supportano la dichiarazione del gruppo contro la comunità Linux. È ora di dare fondamento alle rivendicazioni o ritirare le affermazioni generiche e non sostanziali fatte nella vostra lettera. In assenza di tale azione, sarà palese per tutti che il vero intento di SCO è di diffondere timore, incertezza e dubbi riguardo Linux al fine di estorcere pagamenti ai distributori e agli utenti di Linux.

Tale intento appare ancora più evidente se si considerano le varie dichiarazioni pubbliche che Lei ed altre persone di SCO avete fatto a proposito dei diritti di proprietà intellettuale relativamente a UNIX. SCO continua a sostenere di possedere i brevetti di UNIX System V, ma non è così. È sufficiente esaminare rapidamente i registri dell'ufficio dei brevetti degli Stati Uniti per verificare che Novell è titolare di tali brevetti.

Soprattutto, contrariamente a quanto asserito, SCO non è proprietaria dei diritti di copyright di UNIX. Questo è non solo rivelato dai registri dell'ufficio dei brevetti, ma anche confermato dal contratto di acquisto concluso da Novell e SCO. Per quanto concerne Novell, l'accordo del 1995 che regola l'acquisto di UNIX da Novell da parte di SCO non ha conferito a SCO i diritti di copyright associati. Riteniamo improbabile che SCO possa dimostrare qualsiasi interesse in tali diritti e questa è l'opinione apparentemente da voi condivisa, dal momento che negli ultimi mesi avete ripetutamente chiesto a Novell il trasferimento dei diritti di copyright a SCO, richiesta che Novell ha rifiutato. Infine, ci preme sottolineare l'errore commesso da SCO nell'accusare IBM della violazione dei diritti di copyright o brevetti.

Le azioni di SCO stanno minando relazioni aziendali che potrebbero altrimenti instaurarsi in un momento critico tra partner che ruotano intorno alle tecnologie Linux e stanno sottraendo a tali partner importanti opportunità economiche. Speriamo comprendiate la potenziale rilevante responsabilità legale a cui SCO è chiamata a far fronte per i possibile danni che sta provocando a un numero infinito di clienti, sviluppatori e altri membri della comunità Linux. Se proseguiranno, le azioni di SCO comporteranno riduzione delle vendite, perdita di lavoro, ritardi nei progetti, finanziamenti annullati e una comunità Linux balcanizzata.

Noi, come altri, siamo preoccupati per la direzione che prenderà la campagna di SCO. Per ora chiediamo che SCO ribadisca prontamente le dichiarazioni di violazione di Linux in maniera specifica o ritiri le accuse fatte. Chiediamo inoltre che ritratti le affermazioni false e non sostanziali circa la proprietà dei brevetti e dei diritti di copyright di UNIX o fornisca prove conclusive delle sue rivendicazioni. Ci auguriamo che in futuro SCO aderisca agli standard della più rigorosa accuratezza nelle dichiarazioni sui propri diritti su UNIX.

Distinti saluti,

Jack L. Messman
Presidente e CEO

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